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Nella vigilanza: inizio di un’attesa

20 Novembre 2011

Is 51,7-12a; Sal 47 (48); Rm 15,15-21; Mt 3,1-12

 

«In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vici-no!”». (Mt 3,1-2)

È già trascorsa una settimana del cammino d’Avvento.
A noi oggi Giovanni chiede di preparare la via del Signore in noi, di entrare nel deserto di noi stessi per raddrizzare i sentieri della vita che portano al Signore.
Convertitevi, il regno dei cieli è vicino! Come deve essere questa conversione per essere vera? Una conversione personale. Il pericolo, non certo astratto, sta nel pensare che una certa qual pratica religiosa possa bastare.
Una conversione effettiva. Convertirsi vuol dire “rinnovare il cuore”. Questo significa riconoscere prima di tutto i di-fetti e le lacune che ci sono in noi, lavorare poi con ogni impegno ad eliminarli per acquistare quelle virtù, delle quali Cristo è stato il modello.
Una conversione che ci apra agli altri. Natale è il dono di Dio agli uomini. Noi non potremo mai vivere veramente questa festa, se non donando noi stessi ai fratelli.
Approfittiamo di questa seconda settimana d’Avvento per convertirci all’amore, alla giustizia, alla solidarietà.

 

Preghiamo

Signore, suscita in noi il desiderio di una vera conversione, perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo vivere in ogni rapporto umano la giustizia, la mitezza e la pace, che l’incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra.
(dalla liturgia)

 

Impegno Settimanale

Accompagnerò un mio conoscente a compiere gesti di attenzione verso una persona in difficoltà.

da: La parola ogni giorno.“I miei occhi hanno visto la tua salvezza”(Lc 2,30). Il dono di un nuovo inizio. Avvento e natale 2011, ed. Centro Ambrosiano