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I cieli e la terra cantano la gloria di Dio

15 Novembre 2014

Dt 31,9-18; Sal 28; Rm 3,19-26; Mc 13,5a.33-37

 

Il credente vive operoso e vigilante, impegnato a portare a buon fine il progetto di Dio. (Mc 13)

 

Essere vigili è la racomandazione lasciata da Gesù ai suoi discepoli alla fine della sua presenza terrena. Non lasciarsi prendere dall’illusione che il tempo sia a nostra disposizione perchè da un momento all’altro il Signore può chiamarci a sè, e chiederci conto di come abbiamo investito i suoi doni.

Può venire all’improvviso, in un momento di luminosità o in un tempo di oscurità, e noi dovremo farci trovare come custodi vigili di quanto lui ci ha affidato di compiere nella vita. Ma Dio conosce le nostre debolezze e non ci prepara dei ‘tranelli’, ci chiede fedeltà, ma ci concede i sostegni per esercitarla; la legge lasciata a Mosè è posta a fondamento del vivere del popolo d’Israele, ed è l’aiuto dato da Dio all’uomo perchè non vacilli.

Dio sa che il suo popolo infrangerà l’alleanza, ma lui la rispetterà e non impedirà la libertà d’azione del popolo.

 

Preghiamo col Salmo

 

La voce del Signore è sopra le acque,

tuona il Dio della gloria, il Signore sulle grandi acque.

La voce del signore è forza,

la voce del Signore è potenza.