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Letture Rito Ambrosiano

2Tm 4,9-18.22; Sal 140; Lc 21,34-38

15 Ottobre 2010

 Venerdi 15 Ottobre 2010 – s. Teresa d’Avila EPISTOLA Seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 4, 9-18. 22 Carissimo, cerca di venire presto da me, perché Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello, che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene. Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen. / Il Signore sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi! SALMO Sal 140 (141) ® A te, Signore, sono rivolti i miei occhi. Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco. La mia preghiera stia davanti a te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera. ® Poni, Signore, una guardia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra. Non piegare il mio cuore al male, a compiere azioni criminose con i malfattori: che io non gusti i loro cibi deliziosi. ® A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso. Proteggimi dal laccio che mi tendono, dalle trappole dei malfattori. ® VANGELO Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 34-38 In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.