Ricordando il grande Emiliano Mondonico, scomparso nel marzo scorso, storico allenatore della Serie A e appassionato della vicenda sportiva di tanti ragazzi provenienti dagli oratori, la figlia Clara, raccontando l'esperienza del papà, dice di quanto sia importante l'oratorio per capire che cosa significa impegnarsi, anche attraverso lo sport.

Clara Mondonico

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“L’importante è partecipare”… mai frase è stata più contestata da papà che affermava “l’importante è vincere”, non solo sul campo e non solo per portarsi a casa la vittoria in sé, ma la utilizzava per fare capire ai ragazzi che nella vita non ci si può accontentare di partecipare, perché partirebbero già sconfitti. Vincere significa superare i propri limiti, significa tentare ogni giorno di fare meglio di prima, significa andare a letto la sera ed essere soddisfatti di quello che si è fatto, significa “dare il meglio di sé”, in tutto e per tutto.

Credo che questo sia il messaggio che debba essere dato ai ragazzi che si preparano ad affrontare la vita.

Papà ha sempre messo l’oratorio al centro della crescita di ogni bambino perché lo considerava la prosecuzione della famiglia, il luogo dove nascono le prime amicizie, il posto dove i bambini si trovano per la prima volta ad affrontare la crescita al di fuori della casa dei genitori.

Mi ricordo quanto gli piaceva – quando tornava dagli allenamenti – fermarsi all’oratorio a giocare sul campetto con i ragazzi, si divertiva un sacco e ha sempre affermato che tutto, per lui, è partito da lì, da quel rettangolo di gioco, da quei valori di sport e amicizia che ha fatto suoi e portato su tutti i campi della serie A.

In questi ultimi anni è tornato a vivere quel luogo: ha fatto allenare lì la sua squadra, ha organizzato una serie di eventi mettendo in risalto la funzione dell’oratorio che riteneva fondamentale per ogni bambino.

Ha cercato di fare capire, anche ai più grandi, che bisogna fare fatica, bisogna conquistare ogni traguardo, bisogna meritarsi ogni premio, che niente ti è dovuto per forza ma devi dimostrare il massimo impegno, che non ci si può arrendere alle prime difficoltà, ma bisogna sfidare sé stessi e cercare di migliorarsi perché solo così si è veramente soddisfatti.

Credo che questo sia uno degli insegnamenti più importanti che mi ha lasciato: grazie a lui ho potuto crescere vivendo l’oratorio in toto, i miei primi ricordi sono legati a quel luogo, le prime partite, i primi giochi, le amicizie, quelle vere, nate allora e che durano ancora oggi. Lo sport e quel posto mi hanno insegnato il rispetto, mi hanno fatto capire quali siano i valori importanti… poi ho avuto la grande fortuna di avere il maestro migliore del Mondo… che, come me, è cresciuto all’oratorio ed è sempre stato fiero di questa cosa.

Auguro a tutti i ragazzi di capire quanto sia importante quel luogo e di non dimenticarlo mai perché quello che ti insegna rimarrà per sempre.

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