L’identità dell’Unità di Pastorale giovanile


 

L’evangelizzazione dei giovani

L’Unità di Pastorale giovanile ha come scopo una più adeguata evangelizzazione dei giovani. Essa è costituita su base territoriale per favorire, in autentico spirito missionario, un coinvolgimento delle giovani generazioni più ampio, tenendo conto dei cambiamenti ecclesiali, sociali e demografici del nostro tempo. L’Unità di Pastorale giovanile costituisce l’esito della strutturazione del territorio diocesano in base ad una configurazione ecclesiale più idonea alla cura pastorale dei ragazzi e dei giovani: infatti l’Unità di Pastorale giovanile può essere costituita da un Decanato tutto intero, da una o più Unità pastorali, da una o più comunità pastorali, o da un insieme di parrocchie.
La definizione delle Unità di Pastorale giovanile è sempre in relazione alla pastorale d’insieme complessiva; sia nel caso che inizi prima l’una o l’altra, si chiede un’uniformità territoriale per favorire il raccordo e la continuità tra le due. L’Unità di Pastorale giovanile provvederà nei modi opportuni a creare un rapporto stabile con gli organismi di comunione del suo territorio, in base alla configurazione pastorale. Le Unità di Pastorale giovanile nascono come ripresa e sviluppo della seria e aggiornata rivisitazione dell’esperienza iniziata con le Unità pastorali, in particolare per quanto riguarda la forma della cura pastorale giovanile: infatti, si è rivelato molto proficuo unificare i diversi aspetti della pastorale giovanile attraverso incontri e proposte che tenessero maggiormente in considerazione il territorio e le aree omogenee. La riconsiderazione territoriale ha aiutato a migliorare la qualità della proposta e delle relazioni.

La pastorale d’insieme

La prospettiva che rimane all’orizzonte è comunque la considerazione che le Unità di Pastorale giovanile in molti casi si avvicinino progressivamente a corrispondere con le nuove comunità pastorali. Nel contempo, in questo contesto emerge la necessità di riscoprire il sacerdozio comune dei fedeli, che rende sensibili tutti i cristiani verso una più grande corresponsabilità nella trasmissione della fede alle nuove generazioni.

Anche se in molti casi le Unità di Pastorale giovanile invitano innanzitutto ad un rinnovamento della cura dei ragazzi e dei giovani, esse, non limitandosi alla fascia giovanile, stimolano a promuovere e a favorire una sempre più forte condivisione di tutti gli ambiti della pastorale dell’intera comunità: non è infatti possibile impostare una pastorale giovanile comune, se la pastorale dell’iniziazione cristiana, quella familiare, quella scolastica, unite a tutto ciò che rende più completo il cammino dei giovani, non sono coordinate tra loro. Il rinnovamento della pastorale giovanile, anche attraverso la costituzione delle Unità di Pastorale giovanile, è uno stimolo per tutti ad ogni età (presbiteri, religiosi e fedeli laici) ad una conversione del cuore verso dinamiche pastorali più comunitarie.

La dimensione missionaria

L’Unità di Pastorale giovanile è una concreta modalità per favorire la dimensione missionaria dell’annuncio del vangelo tra i giovani: è infatti necessario prendersi cura non solo di quelli che sono già presenti nella comunità, ma di tutti i ragazzi e i giovani del territorio. La gioia della fede e la testimonianza concreta dei giovani in tutti i luoghi di incontro sparsi nel territorio possano essere elementi di valore e di fascino per tutti.

I nuovi modelli di appartenenza giovanile, più fluidi e diversificati di un tempo, trovano nell’Unità di Pastorale giovanile una maggiore possibilità di cittadinanza, anche se esigono indubbiamente una capacità di confronto e di dialogo più grande. Questi nuovi modelli di appartenenza richiedono da parte della comunità cristiana una proposta culturale e talvolta anche spirituale che esprima in linguaggi contemporanei maggiore ricchezza e vivacità giovanile.

La dimensione missionaria dell’Unità di Pastorale giovanile esige maggiore attenzione ai bisogni e alle risorse di un territorio più ampio della parrocchia tradizionale, e chiede a tutta la comunità adulta, presbiteri e fedeli laici, una grande libertà rispetto a modalità di azione o a tradizioni troppo locali. Inoltre, l’attenzione ai “lontani” nell’Unità di Pastorale giovanile favorirà un confronto nei Decanati e nelle parrocchie sui diversi modelli di pastorale giovanile, senza che la pastorale giovanile sia ricondotta necessariamente in tutte le sue dimensioni ad uno schema unico e uguale per tutti: la tensione missionaria impone necessariamente una maggiore diversificazione della pastorale giovanile.

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