La voce l’hanno tirata decisamente fuori i tantissimi ragazzi che coi loro oratori hanno partecipato alla Messa di Monza con papa Francesco. Hanno preso in parola l’appello del Santo Padre nella sua lettera ai giovani in cui chiedeva «Fate sentire il vostro grido». E quell’urlo, di gioia, è arrivato.
Il clima di festa e l’entusiasmo del momento centrale della Visita di Papa Francesco è negli occhi di tutti quei gruppi che hanno prima “gridato” la loro presenza e poi ascoltato l’omelia di Francesco.
Gioia, speranza e memoria. Queste le parole chiave di un messaggio che ha voluto “difendere” i ragazzi perché troppo «si specula sui giovani e sul loro futuro». I ritmi frenetici – ha continuato il Santo Padre – in cui «Perdiamo il tempo per la famiglia, il tempo per la comunità, perdiamo il tempo per l’amicizia, per la solidarietà» sono il vero rischio di un presente senza speranza, «di smarrimento».
Un pensiero forte, ancora, ha unito le generazioni attraverso l’importanza del recupero della memoria. Ai più piccoli un monito a non trascurare i nonni e chi ci ha preceduto, un invito, quello del Papa, «a guardare il nostro passato per non dimenticare da dove veniamo». Una folla unita di tute le età ha lasciato il parco con una certezza sempre nuova: la gioia e la speranza di un presente in cui «Nulla è impossibile a Dio».
