La Pastorale giovanile diocesana propone per la crescita dei giovani un ampio itinerario spirituale, volto alla maturazione completa di tutta la persona e delle sue relazioni. Questo itinerario, che ha come costante riferimento la pagina dei discepoli di Èmmaus (cfr. Lc 24), si articola in diversi percorsi spirituali da vivere nelle proprie Unità di Pastorale giovanile, e precisamente: la conoscenza e l’amore per le Sacre Scritture; la preghiera silenziosa e personale davanti all’Eucaristia, nella forma dell’adorazione eucaristica; la cura dell’intelligenza della fede attraverso la catechesi; l’esercizio pratico della carità, mediante qualche esperienza concreta di servizio; la disposizione al dialogo e al confronto in uno spazio più aperto, come desiderio di primo annuncio del vangelo.

La conoscenza e l’amore per le Sacre Scritture.
L’accostamento alla Parola di Dio costituisce un esercizio indispensabile per la crescita giovanile della fede. Il Concilio Vaticano II nella Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum così invita e introduce a un ascolto religioso della Parola di Dio: «Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1, 9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2, 18; 2Pt 1, 4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1, 15; 1Tm 1, 17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33, 11; Gv 15, 14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3, 38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé». Le parole del papa Benedetto XVI così esplicitano questo traguardo educativo: «Cari giovani, vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire. Leggendola, imparerete a conoscere Cristo. La lettura, lo studio e la meditazione della Parola devono poi sfociare in una vita di coerente adesione a Cristo e dai suoi insegnamenti».Ogni anno il Servizio giovani, all’interno di un progetto organico che prevede in più anni la lettura dei testi fondamentali della Bibbia, propone l’accostamento di un libro particolare della Sacra Scrittura, con il preciso scopo di insegnare a contemplare il volto di Gesù; per questo vengono privilegiati i Vangeli, gli Atti degli Apostoli e le Lettere di san Paolo. Inoltre l’itinerario di ascolto della Parola di Dio prevede la presentazione in diverse occasioni di alcune pagine della Bibbia inerenti alla vocazione dei profeti e alla figura di Maria. Ogni anno il Servizio Giovani offre qualche particolare strumento o sussidio per accostare il testo biblico, dal punto di vista sia esegetico che spirituale. In questo contesto,ogni Centro giovanile troverà la modalità concreta con cui favorire un’esperienza di Scuola della Parola.

La preghiera silenziosa e personale davanti all’Eucaristia.
L’Eucaristia costruisce la Chiesa. A partire dal grande evento eucaristico che raccoglie la Parola e il sacrificio del Signore, sgorga ogni preghiera: la qualità di un cammino spirituale tra i giovani parte proprio da qui. Intorno alla celebrazione comune e dentro il mistero liturgico si sviluppa anche la preghiera personale, che struttura le abitudini, i sentimenti, l’intelligenza e il cuore di un giovane. La preghiera silenziosa permette di interiorizzare la Parola di Dio, aiuta a meditare e a contemplare l’amore del Signore, illumina il discernimento sulle scelte importanti della vita. Per questo la Pastorale giovanile propone un serio cammino di educazione alla preghiera per i giovani, fornisce qualche strumento di meditazione, favorisce l’accompagnamento spirituale e la celebrazione del sacramento della Riconciliazione. In questo contesto di preghiera personale i sacerdoti si rendano disponibili per le confessioni e per eventuali colloqui di accompagnamento individuale. Ogni Centro giovanile proponga un incontro mensile di preghiera silenziosa davanti all’Eucaristia. Per questo è opportuno individuare sul territorio di ogni Unità di Pastorale giovanile una chiesa particolare in cui sia esposta l’Eucaristia e in cui i giovani possano essere introdotti ad una comprensione più piena del mistero eucaristico attraverso una preghiera di adorazione. Alludendo alla pagina di Luca, in cui si narra che i discepoli lo riconobbero alla spezzare del pane, siamo soliti chiamare questo momento Sera di Emmaus.

La cura dell’intelligenza della fede.
L’età della giovinezza porta con sé una grande apertura dell’intelligenza di fronte alla vita, alle esperienze e alle cose. Anche la fede, il mistero di Dio e la configurazione della Chiesa e dei suoi segni invocano la ragione: la fede cerca l’intelligenza e l’intelligenza aspira alla fede. Un serio percorso di catechesi, organica e non improvvisata, è fondamentale in un contesto giovanile. Sarà necessario presentare un itinerario articolato, semplice e convincente sull’atteggiamento del credere e sui contenuti della fede. Tutto questo va ricercato progressivamente in maniera non episodica ma completa, illustrando i misteri del cristianesimo e la vita virtuosa del cristiano 49. È compito del Servizio giovani della Pastorale giovanile, in collaborazione con il Servizio per la Catechesi, studiare un progetto pluriennale da offrire ai giovani come strumento che sia in grado di illustrare la fede e di interpretare cristianamente la cultura contemporanea. Gli educatori sono inoltre invitati a mediare la proposta dell’itinerario di catechesi con le scansioni e le sottolineature che ritengono più opportune, proponendo il tema indicato ogni anno dal Servizio giovani e rapportandolo sapientemente ai più ampi contenuti proposti durante l’anno pastorale da tutta la Chiesa ambrosiana. Ogni anno un sussidio particolare accompagnerà questo cammino. Alludendo alle parole di Gesù nei primi capitoli del Vangelo di Giovanni, quando il Signore invita i suo discepoli a seguirlo mentre cercano il senso della vita, chiamiamo questa proposta Venite e vedrete (Gv 1, 35-39).

L’esercizio pratico della carità.
La fede si manifesta attraverso la carità. La dedizione del cuore e la volontà di mettere a disposizione tempo ed energie a favore di altri sono il segno di un’autentica maturazione spirituale. La pratica della carità e del servizio può essere favorita in molte direzioni, a partire dalla propria casa e dalla propria famiglia, dal contesto degli amici e degli ambienti quotidiani della vita. Come segno di particolare attenzione è significativo che un giovane si dedichi agli altri con qualche impegno specifico di carità sia nei compiti educativi sia in quelli più sociali e politici, o in forme di vicinanza concreta e di aiuto verso i più poveri. Ogni Centro giovanile, per educare alla carità in tutte le sue forme,stabilisce obiettivi di compiti educativi e di servizi da svolgere nel suo territorio che i giovani si prestano a realizzare. Il Servizio giovani della Pastorale giovanile e la Caritas ambrosiana, in particolare mediante lo Sportello di Orientamento al Volontariato, sono a disposizione per accompagnare e sostenere la programmazione, anche attraverso alcune proposte e iniziative di aiuto, promosse sia a livello diocesano sia a livello locale. I luoghi della carità tengono viva tra i giovani una sensibilità verso i più poveri e i più bisognosi. Questo specifico itinerario di crescita cristiana siamo soliti indicarlo con il nome di Giovani e Servizio.

La disposizione al dialogo e al confronto.
Il Centro giovanile favorisce abitualmente la realizzazione di un itinerario di formazione che abitui al confronto con altre esperienze e provenienze culturali, per aiutare i giovani a comprendere e a gestire la complessità della vita contemporanea. In questi incontri devono essere affrontate tematiche o esperienze di particolare interesse evangelico, che siano di estrema concretezza nella vita di un giovane e insieme di forte provocazione culturale e civile. Infine, durante l’anno può essere individuata qualche occasione di particolare slancio missionario per andare incontro ai giovani che non credono e che sono ancora in ricerca del senso e della collocazione della loro vita. Come segno concreto si suggerisce ad ogni Centro giovanile, in collaborazione con l’Équipe dell’Unità di Pastorale giovanile, di istituire tempi e luoghi, fisici e ideali, dove aggregare periodicamente non solo i giovani che abitualmente partecipano alla comunità cristiana, ma tutti coloro che sono sensibili a un confronto su temi di particolare interesse riguardanti i valori dell’uomo e la convivenza sociale. Si tratta di istituire sul territorio qualche forma di confronto nelle strade, nelle scuole, nei bar, nelle biblioteche, in altri luoghi di ritrovo.Chiamiamo queste proposte e questi appuntamenti con il nome di Spazio aperto.

(Dal Progetto di Pastorale Giovanile Camminava con loro. La comunità cristiana, vol. 2, Centro Ambrosiano, Milano 2011, pp. 110-115)

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