Nella giornata dedicata ai giovani che parteciperanno alla prossima GMG di Cracovia il Card. Scola ha accompagnato con loro la croce dal Castello Sforzesco in Duomo e ha presieduto la Veglia per la consegna del mandato: «Un gesto bello da proporre a tutti».


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«A Cracovia andiamo insieme, seguendo la Croce, perché una vita che coniuga verità e amore nella libertà prende tutta un’altra dimensione: ditelo a tutti». Con queste parole il Card. Scola si è rivolto ai giovani (4500 i presenti) che sabato 30 aprile si sono dati appuntamento in Duomo con il pensiero e il cuore già rivolti alla XXXI Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Cracovia dal 26 al 31 luglio e avrà per tema “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7).

E proprio le opere di misericordia hanno ispirato l’intera giornata di sabato durante la quale molti giovani hanno fatto esperienza di servizio e volontariato nelle carceri e in altri luoghi di accoglienza e di carità sul territorio della Diocesi. Il tutto prima di darsi appuntamento nel grande cortile delle Armi del Castello Sforzesco, da dove, preceduti dalla croce della GMG e accompagnati dall’Arcivescovo, circa 1500 di loro hanno raggiunto il Duomo, varcando poi insieme alle altre migliaia di coetanei la Porta Santa.

È stata, infatti, questa spoglia croce in legno, emblema di ogni Giornata Mondiale, a essere portata a braccia. Una camminata compiuta in silenzio: gesto semplice e di impatto immediato, tanto che al passaggio qualcuno si è inginocchiato e molti hanno interrotto ciò che stavano facendo.

Una volta arrivati in Duomo, ci si è preparati alla Veglia di mandato ascoltando le testimonianze di martiri e santi e confessandosi: circa settanta sacerdoti, in ogni angolo, sono stati a disposizione dei giovani. Tra loro, a sorpresa, anche l’Arcivescovo.

Il colpo d’occhio è stato, insieme, coinvolgente e bellissimo, cosi come tutto l’andamento della Veglia presieduta dal Cardinale. Sull’altare maggiore è stata posta la Croce, si sono ascoltate le voci dei ragazzi che nella mattinata e nel primo pomeriggio avevano preso parte ai gesti di misericordia (vai alla pagina di youtube), ci si è posti in adorazione e in ascolto della Parola di Dio in una logica vocazionale e di conversione. Don Marco, 41 anni, da Caponago, che diventerà prete l’11 giugno prossimo, ha raccontato la sua vocazione nata dall’incontro con «il volto misericordioso del Padre».

Il Card. Scola nell’omelia ha ringraziato tutti giovani presenti con queste parole: «La parola più semplice e diretta che mi sgorga nel cuore è “grazie”. Voglio dirvi grazie per la testimonianza che avete dato all’Arcivescovo, per il modo in cui vi siete accostati al Sacramento della riconciliazione, consapevoli dell’indulgenza, ossia della liberazione in profondo dalla colpa».

Ha poi fatto riferimento alle parole di Edith Stein, santa Teresa Benedetta della Croce: «Non accettate nulla come verità che sia privo di amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. Proprio perché «tra la verità e l’amore c’è un nesso inscindibile».

L’Arcivescovo ha poi dato appuntamento a tutti i giovani a Cracovia: «Diciamolo, perché questa proposta è comunicabile a tutti, al massimo vi diranno di no. Affidiamo alla Madonnina questo cuore inquieto che non si accontenta. La gente che si accontenta e non rischia per la verità, non sa ancora cosa è la vita. Senza libertà, non c’è passione, non c’è gioia».

Infine, c’è stata la celebrazione del mandato attraverso una croce (quella della GMG in scala), consegnata ai 130 capigruppo dei pellegrini ambrosiani, per ora i più numerosi iscrittisi alla Giornata. Naturalmente non è mancato il saluto affettuoso dell’Arcivescovo che, tra strette di mani e immancabili selfies, ha percorso l’intera navata centrale.

La preparazione alla XXXI GMG di Cracovia prosegue con le serate dal titolo Testimoni della misericordia. In cammino verso Cracovia in programma presso il Centro Pastorale Ambrosiano di Seveso nei mesi di maggio e giugno.

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