È necessario moltiplicare gli sforzi, a partire dalla valorizzazione di esempi positivi già esistenti

di Paolo Petracca
presidente Acli Milanesi

 

La visita pastorale di papa Francesco è per tutta la chiesa ambrosiana un momento fondamentale e di grande gioia. Accogliamo il Santo Padre come un grande dono che il Signore ci fa nel tempo della Quaresima, un tempo prezioso che ci invita alla conversione dei cuori e dei nostri stili di vita.

 

Negli ultimi decenni a Milano e in tutto il nostro Paese i ricchi sono divenuti sempre più ricchi, i ceti medi hanno visto assottigliarsi le opportunità rispetto alla generazione precedente. Di fronte a queste sfide il cristiano non può stare tranquillo, ci dice Papa Francesco: “L’umanità del cristiano è sempre in uscita. Non è narcisistica, autoreferenziale. Quando il nostro cuore è ricco ed è tanto soddisfatto di sé stesso, allora non ha più posto per Dio.

 

Evitiamo, per favore, di «rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli»” (EG 49).

 

Come credenti e come comunità ambrosiana siamo già al lavoro su questo. Il cattolicesimo ambrosiano ha una storia e un presente ricco di esempi in questo senso. È necessario moltiplicare gli sforzi, a partire dalla valorizzazione di esempi positivi già esistenti, perché nel lavoro “libero, creativo, partecipativo e solidale” ciascuna persona possa “esprimere e accrescere la dignità della propria vita” (EG 192).

 

E quindi intendiamo impegnarci innanzitutto perché il lavoro ci sia, ci sia per tutti e per tutte e sia “un contributo alla Creazione” e una onesta fonte di un “giusto salario”.