I video hanno un tono confidenziale e tenero, come fossero i messaggi di saluto di un figlio a un papà che torna da un lungo viaggio, e vogliono dare il benvenuto al Papa

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Ecco le cinque videolettere di Giacomo Poretti a Papa Francesco per raccontargli i milanesi che incontrerà, la loro operosità, generosità,  la loro smania di “eccellenza”, i loro pregi e i loro vezzi. Che sia il caso di chiedere al Santo Padre di insegnarci che «non è importante essere i primi, ma è importante essere migliori»?

 

 

 

Guarda qui sotto la quarta videolettera di Giacomo Poretti a papa Francesco

 

Guarda qui sotto la terza videolettera di Giacomo Poretti a papa Francesco

 

 

Guarda qui sotto la seconda videolettera di Giacomo Poretti a papa Francesco

 

 

Guarda qui sotto la prima videolettera di Giacomo Poretti

 

Nel primo videoselfie c’è spazio anche per stigmatizzare alcune “bizzarrie” locali, come ad esempio il «bosco verticale», premiato come il palazzo più bello del mondo, «perché a noi milanesi che siamo un po’ bauscia, i boschi piace farli verso il cielo» e le palme in piazza Duomo «messe per ricordare forse il sole di Miami e della Palestina a noi che abbiamo sempre la nebbia».

 

Autoprodotte dallo stesso Poretti con uno smartphone nel salotto di casa, le “letterine, da 120 secondi, come ama definirle lo stesso autore, hanno un tono confidenziale e tenero, come fossero i messaggi di saluto di un figlio a un papà che torna da un lungo viaggio, e vogliono dare il benvenuto al Papa, presentandogli, ogni settimana un aspetto diverso della città.