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Sabato 24 e domenica 25 giugno si è tenuta presso i Padri Barnabiti di Eupilio una due giorni di assemblea che ha coinvolto le sorelle dell’Ordo Virginum per alcuni momenti significativi in un clima fraterno di preghiera e di condivisione.

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L’assemblea si è aperta nella mattinata di sabato per verificare l’anno trascorso. Sono stati ripercorsi i due incontri di aggiornamento sull’Evangelii Gaudium e i ritiri di Avvento e di Quaresima che hanno coinvolto l’intero Ordo diocesano, l’appuntamento di ottobre a Caravaggio con le sorelle dell’Ordo regionale, le occasioni degli incontri di zona per un percorso di conoscenza e di riflessione e i colloqui personali con il Delegato sulla regola di vita. Lo scambio è stato intenso nel vagliare positività e criticità, preparando il terreno per le decisioni maturate nel pomeriggio in vista della programmazione del nuovo anno. L’obiettivo principale al quale l’assemblea è convenuta è stato quello di mettersi in gioco nella conoscenza e nella stima reciproca tra sorelle, perché ripercorrendo a livello personale e comunitario i tratti fondanti la vita di consacrata nell’Ordo Virginum, alla luce dei segni dei tempi comunicati nel magistero di papa Francesco, ciascuna possa contribuire e attingere per un aggiornamento.

La serata è stata dedicata alla visione del film Vedete, sono uno di voi di Ermanno Olmi. Un eloquente silenzio ha accompagnato nella scena finale la benedizione data dal Cardinal Martini con un filo di voce, tracciando il segno di un’intera vita che è stata benedizione per il cammino della nostra Diocesi.

Domenica mattina una nostra sorella ha condiviso la sua testimonianza di vita ad Ankara. Con la scelta di ripercorrere questi ultimi mesi a partire dall’immagine del seminatore che getta il seme sui colori autunnali della tela di Van Gogh, che ha fatto da sfondo al ritiro di Avvento vissuto insieme a Seveso, raccontando l’attuale situazione della Turchia e i germogli della speranza di vita chiamata alla Risurrezione dalla comunità dei missionari in quella terra, ha tradotto con semplicità il suo mettersi in gioco nella conoscenza e nella stima reciproca. L’incontro si è concluso con la celebrazione della Messa, nel rendimento di grazie per gli anniversari di consacrazione, e con il pranzo arricchito da un ultimo scambio di parole e di esperienze di vita che rende ogni volta unico il ritrovarsi insieme.

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