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Sabato 10 febbraio, predicato da don Davide Milanesi, si è tenuto a Milano, presso la parrocchia di Sant’Antonio Maria Zaccaria, il Ritiro Spirituale come introduzione alla Quaresima

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Don Davide ha proposto una meditazione su Mc 14,26 – 32-42: “La notte di Gesù nell’Orto degli Ulivi”. Inizialmente si è soffermato sul versetto 26: “Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi”. La prima sollecitazione è stata di lasciar risuonare le parole del salmo 130, inno cantato da Gesù dopo la cena: “Eterna è la sua misericordia”. Versetto ripetuto ben 26 volte nel salmo.

Don Davide ha suggerito alcune note che delineano il volto della misericordia di Dio, lasciando poi a ciascuna di ricercare quelle sperimentate nella propria vita.

  • PAZIENZA: Dio ci raggiunge sempre, senza stancarsi, con il suo perdono per i nostri peccati, anche se sono sempre gli stessi. La santità non sta nel non sbagliare, ma nel credere che la misericordia di Dio è più grande del peccato.
  • PAROLE DI INCORAGGIAMENTO: quando Dio perdona incoraggia, rialza, rilancia nella vita. Far risuonare le parole che incoraggiano, aiuta a ritrovare coraggio
  • GESTI CHE ABBRACCIANO: gesti e doni inaspettati ci raggiungono ogni giorno, sono proprio come un abbraccio di Dio che ci accoglie.

Senza la misericordia si rimane fermi, ancorati nelle proprie paure e sicurezze, il canto della misericordia di Dio invece fa uscire e fa intraprendere la strada verso l’Orto degli Ulivi.

La notte, nell’Orto degli Ulivi, troviamo:
Gesù di fronte alla morte: i discepoli non capiscono e dormono, a nulla valgono gli inviti a vegliare; Gesù è solo e prega perché ha come unica forza il Padre. La morte ci chiede di affidarci solo a Dio.
Gesù in preghiera.

La PREGHIERA di Gesù è:

Confidenza. Gesù si rivolge a Dio con il nome “ABBA”, che indica che c’è una relazione affettiva tra loro.
Affidamento. Gesù si affida totalmente al Padre: “Tutto è possibile a te”.
Supplica. “Allontana da me questo calice…”. La richiesta di Gesù non è stata esaudita, sembra che la comunione tra Padre e Figlio si sia rotta.
Ma la preghiera di Gesù ha un altro passaggio:
“Non la mia, ma la tua volontà…”. Il fare la volontà del Padre ristabilisce la comunione tra Padre e Figlio e ristabilisce l’identità di Gesù che è quella di essere Figlio obbediente. Gesù è veramente libero perché obbedisce al Padre. La vita di Gesù si può sintetizzare sotto il segno dell’obbedienza.

Per la Quaresima don Davide ha suggerito di

  • guardare e contemplare la Passione di Gesù, perché non si raffreddi il nostro amore per Lui.
  • Cantare le note della Misericordia di Dio, per uscire e andare verso il mondo, dove l’umanità grida la propria sofferenza; per mantenere viva la speranza, perché Gesù “pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Eb 5,9)

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