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12 novembre 2017: I° domenica di Avvento. Giornata di Ritiro

jerusalem

L’incontro si è svolto a Rho. Accogliendo il suggerimento dell’Arcivescovo, don Davide Milanesi ha proposto una meditazione su Ap 21,1 – 22,5, suggerendo così un modo altro di guardare alla nostra scelta di vita.

Innanzitutto per comprendere il senso del nostro essere consacrate nell’Ordo Virginum bisogna avere uno sguardo contemplativo. Bisogna aprirsi ad uno sguardo gratuito. Una vita è bella non perché è utile, ma perché è donata. Una vita è bella perché trova senso nell’avere lo sguardo fisso su una meta da raggiungere. E il nostro sguardo deve essere orientato a questa Gerusalemme nuova, la Gerusalemme Celeste. A partire da ciò il nostro essere consacrate deve dare una via di senso alla vita degli uomini; rieducare la gente a comprendere la vita come un pellegrinaggio verso una meta, come un cammino verso una vita nuova, verso la Gerusalemme Celeste.

Per questo è importante per noi uscire da una logica di tipo economico, produttivo e di visibilità ed abbracciare la logica del Vangelo, quella cioè della totale gratuità.

Sono stati così suggeriti alcuni atteggiamenti per aiutarci ad incarnare nella nostra vita di consacrate questo testo che parla, appunto, della sposa dell’Agnello.

1° “Tenda di Dio con gli uomini” (Ap 21,3). Essere noi tende di Dio. Lasciare spazio a Dio. Impegnarci quindi nella lotta spirituale per individuare e fuggire tutto ciò che ci allontana dall’essere dimora di Dio, tenda di Dio. La lotta, per esempio, contro i pensieri negativi che generano vuoto e tristezza. Sapere distinguere i pensieri che portano alla durezza di cuore, che generano risentimento e ci allontanano dall’essere dimora di Dio.

2° “E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (Ap 21,4). La sposa dell’Agnello vive il ministero della consolazione. Con lo stile che impariamo da Gesù che accompagna i discepoli sulla via di Emmaus. Gesù ascolta, dà tempo, passa del tempo con loro, invita con decisione e forza a guardare la stessa realtà da un’altra prospettiva. Dare la vita, stare vicino a chi è nella tristezza.

3° “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). La sposa, grazie allo Sposo, all’essere dimora di Dio, fa nuove tutte le cose. E quindi saper leggere in modo nuovo tante situazioni che si sono incancrenite, irrigidite. La sposa dell’Agnello offre con la sua vita una meta al cammino degli uomini.

La giornata si è conclusa con la celebrazione della S. Messa e dei Vespri, durante i quali si è compiuto il rito di ammissione al cammino di preparazione alla consacrazione nell’Ordo Virginum per tre sorelle in formazione.

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