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La vocazione sul ruolo delle Vergini ambrosiane, misurata sulla figura della Madre di Gesù, «Chiamate a camminare per diventare davvero credenti e a non perdere la fede nemmeno quando sono segnate dal male»

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“Ma queste dell’Ordo cosa fanno?”: naturalmente non era questo il titolo della Giornata di Ritiro guidata da don Davide Milanesi.

“Con Maria ai piedi della croce” era il tema, che dopo una lettura puntuale del vv. 25-27 del capitolo 19 del Vangelo di Giovanni, ci ha portato a meditare sulla nostra vocazione, misurata sulla figura della Madre di Gesù.

Maria sta davanti al male con la speranza che l’amore vincerà. Lei non va avanti e indietro dal sepolcro vuoto, ma rimane a credere e a sperare fino al manifestarsi del trionfo del Figlio sulla morte. Tiene viva la fede non facendo niente. Il suo silenzio dice l’attesa dell’azione di Dio nella storia, il ‘senso’ dell’azione di Dio: è Lui che opera, come e dove vuole.

Ecco allora la risposta alla domanda iniziale: Queste sono chiamate a ‘essere’! Come Maria…

Chiamate a giocare tutto sull’efficacia dell’azione di Dio, che passa attraverso la nostra ‘inattività’, sospendendo lo sguardo efficiente di Marta, quello utilitaristico di Giuda che sgrida la donna perché spreca tutto il profumo; a provare il gusto inattivo dell’ascolto della Parola, della silenziosa inattività ai piedi della croce.

Chiamate a camminare per diventare davvero ‘credenti’; a non perdere la fede quando siamo segnate dal male, a provare il gusto della vita amando e facendo il bene, continuando a credere che non è inutile, anche quando è semplice e inosservato. Chiamate a tener viva la memoria di ciò che Dio ha operato nella storia, come pegno di ciò che opererà…

Chiamate a essere certe che quello che si vive non cadrà nel nulla e che una vita ‘sprecata’, come il vasetto di profumo rotto, rimarrà indimenticata e Dio la farà fruttare: quando, come, dove vuole Lui. Chiamate a stupirci di come il Signore ci segua con infinita pazienza e a gioire e godere in questa avventura tremenda e stupenda che ci ha afferrato…

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