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Mo.Chi.

«Chierichetti, ragazzi che vogliono stare nel tempo»

«Un cammino di crescita, un’esperienza con una grandissima potenzialità educativa», la definisce il responsabile diocesano Pier Paolo Zannini. Dal 18 giugno al 4 luglio la “Tre giorni” a Pian dei Resinelli

di Ylenia SPINELLI

29 Aprile 2018

Tra le proposte estive della Diocesi, una delle più collaudate è la “Tre giorni chierichetti”, pensata dal Seminario di Milano per creare fraternità fra i numerosi gruppi di ministranti ambrosiani. Anche quest’anno, appena terminata la scuola, ad accogliere i ragazzi presso la casa “La Montanina” a Pian dei Resinelli (Lc), proprio ai piedi della Grignetta, ci sarà don Pier Paolo Zannini, vicerettore del Biennio teologico e responsabile del Mo.Chi, il Movimento Chierichetti.

Chi sono i chierichetti di oggi?
Sono ragazzi e ragazze delle nostre parrocchie che scelgono di mettersi al servizio durante le diverse Messe della comunità e che fanno un cammino particolare per capire sempre più come Dio faccia parte della loro vita. Non sono affatto fuori dal tempo, vogliono stare nel tempo e si fidano dei loro preti: spesso sono i ragazzi più impegnati della comunità e dell’oratorio, che non si limitano al solo servizio liturgico, ma cercano di farlo diventare stile di vita nell’attenzione ai più piccoli e ai bisogni dell’intera comunità.

Il Mo. Chi è un movimento ancora vivo e in crescita?
Sicuramente è un movimento vivo, forse un po’ spesso dimenticato, perché si rischia di relegarlo solo tra gli “affari della sagrestia”, eppure tanti sono i preti e i responsabili appassionati nel far fare ai ragazzi e alle ragazze un vero e proprio cammino di crescita sotto tutti i punti di vista. Molti poi sono i Decanati che organizzano i “meeting decanali”, coinvolgendo non solo i chierichetti e le chierichette, ma le loro famiglie e l’intera comunità. Sicuramente è un’esperienza con una grandissima potenzialità educativa.

Quanti sono i chierichetti della Diocesi?
Non siamo a conoscenza di numeri precisi. Posso solo dire che in ogni parrocchia della nostra Diocesi esiste un gruppo chierichetti. Quindi siamo veramente in tanti. L’attenzione è alta, basti pensare a come è ancora seguitissimo il corso cerimonieri invernale e a come negli ultimi meeting i chierichetti abbiano riempito il Duomo. Ora li aspettiamo tutti alla “Tre giorni” alla Montanina.

Come sarà organizzata quest’anno?
L’iniziativa è ormai storica nella nostra Diocesi, purtroppo sempre meno considerata. Le iscrizioni di anno in anno continuano a calare, ma certamente non manca la passione nel rendere questa esperienza significativa: la collaborazione con il Seminario e le Ausiliarie diocesane permette un’elaborazione fruttuosa della proposta e la possibilità di incontrare persone appassionate di Gesù che continuamente testimoniano la bellezza di spendere la propria vita per Lui.

Come si inserisce nel cammino oratoriano?
È un affondo rispetto a quello che giornalmente i ragazzi vivono durante l’oratorio estivo. Certamente in chiave liturgica e vocazionale: la liturgia curata bene offre spazio di preghiera e silenzio, la bellezza del posto ci aiuta a comprendere come l’opera di Dio ci richiami a qualcosa di grande e soprattutto a scoprire che in tutto Lui opera. L’incontro con alcuni testimoni, poi, ci permetterà di sottolineare come l’opera di Dio non si è conclusa, ma continua negli uomini e nelle donne di buona volontà del nostro tempo.

Cosa si può trasmettere in soli tre giorni ai ragazzi?
Innanzitutto che la vita è vocazione. Ho la fortuna di insegnare in un liceo e questo mi mette in contatto con diversi giovani. Rimangono sempre affascinati dalla vita, ma è come se non riuscissero a esprimere liberamente la bellezza e il fascino del vivere: schiacciati tra giudizi, impauriti nel prendere decisioni coraggiose, rimangono sulle difensive, facendo diventare tutto molto pesante da sostenere. Invece indicare ai ragazzi come la vita può essere bella e come tutto ci chiami a viverla pienamente è la sfida più grande: possiamo farlo solo se riconosciamo che non siamo soli perché Gesù ha promesso di essere la via se ci aiutiamo a seguirlo e a riconoscerlo.

In pieno Sinodo minore sarebbe bello invitare anche i chierichetti delle comunità di migranti…
Fiaccolina, la rivista dei chierichetti, in occasione del cammino diocesano del Sinodo, ha inventato una vera e propria rubrica. Siamo andati a conoscere i gruppi chierichetti delle diverse cappellanie presenti a Milano. È stata sicuramente una bella scoperta: ecco perché sono i benvenuti, senza un particolare invito, perché già fanno parte, come tutti, della nostra grande Chiesa.

 

 

 

 

Cinque turni, due per le ragazze
Il 27 giugno Messa con Delpini

Tre giorni immersi nella bellezza della natura per vivere un’esperienza di fraternità, amicizia e preghiera. Questa è in sintesi la “Tre giorni chierichetti”, in programma dal 18 giugno al 4 luglio presso la casa “La Montanina” a Pian dei Resinelli (Lecco). Sono invitati tutti i ragazzi e le ragazze nati tra il 2004 e il 2007 e come animatori anche gli adolescenti (il numero massimo di partecipanti della stessa parrocchia per ciascun turno è di 15 chierichetti/e). Cinque i turni. Il primo, da lunedì 18 giugno a mercoledì 20 giugno per i ragazzi; il secondo, da venerdì 22 giugno a domenica 24 giugno per le ragazze; il terzo, da lunedì 25 giugno a mercoledì 27 giugno per i ragazzi; il quarto, da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio per le ragazze e l’ultimo, da lunedì 2 luglio a mercoledì 4 luglio per i ragazzi. È possibile iscriversi telefonando a Silvia del Segretariato per il Seminario (tel. 02.8556278) o inviando una mail (segretariato@seminario.milano.it).
Mercoledì 27 giugno l'Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, salirà a Pian dei Resinelli dove, alle 11, a “La Montanina”, presiederà una celebrazione eucaristica per i chierichetti.