Sirio 26-29 marzo 2024
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13 e 15 settembre

Rai Premium e Rai Vaticano ricordano don Puglisi nell’anniversario dell’omicidio

Mercoledì alle 21.15 la fiction “Brancaccio”, venerdì alle 23.30 il reportage giornalistico “La Croce della legalità, per non dimenticare” sulla Palermo di oggi

12 Settembre 2017
Don Pino Puglisi

Nel segno di don Pino Puglisi, il sacerdote siciliano ucciso a Palermo dalla mafia il 15 settembre 1993, due serate di Rai Premium e Rai Vaticano: mercoledì 13 settembre alle 21.15, la fiction “Brancaccio”, diretta da Gianfranco Albano, con Beppe Fiorello e Ugo Dighero; venerdì 15 settembre, alle 23.30, il reportage “La Croce della legalità, per non dimenticare”, a cura di Massimo Milone, firmato da Stefano Girotti con la regia di Martha Michelini.

La fiction narra la storia del prete di strada che amava i ragazzi di Palermo, proclamato beato il 25 maggio 2013. L’inchiesta giornalistica racconta l’impegno odierno della Chiesa di Palermo, guidata dall’arcivescovo Corrado Lorefice. «Se ognuno di noi fa qualcosa, possiamo fare molto – così l’Arcivescovo, citando don Puglisi -. Il suo esempio, il suo sacrificio, la sua santità stanno dando buoni frutti».

Nello speciale, testimonianze e ricordi di vita raccontati da chi fu vicino anche nelle ultime ore a don Puglisi. Come suor Carolina Iavazzo, sua collaboratrice, che, ricordando il giorno il giorno dell’omicidio, dice: «Per lui la vita era gioia. Don Pino negli ultimi tempi era preoccupato, ma non si perse mai d’animo. Cercava di tenerci fuori. Quando lo vidi in volto, appena morto, non fui tanto impressionata da quel rivolo di sangue che scendeva vicino all’orecchio, ma dal suo sorriso».

A uccidere fu Salvatore Grigoli, che in carcere sembrò intraprendere un cammino di pentimento e conversione. Lui stesso raccontò le ultime parole di don Pino prima di essere ucciso: «Un sorriso e poi: “Me lo aspettavo”». Mandanti furono i capi-mafia Filippo e Giuseppe Graviano, poi condannati all’ergastolo. Ai funerali per le strade di Palermo parteciparono migliaia di persone. La mafia, «espressione di una cultura di morte in contrapposizione con il Vangelo», come ha ricordato papa Francesco, non aveva vinto. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto, li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto.

Sulla tomba di don Puglisi, nel cimitero di Sant’Orsola a Palermo, sono scolpite le parole del Vangelo di Giovanni: «Nessuno ha un amore più grande di questo. Dare la vita per i propri amici».