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Is 65,13-19; Sal 32; Ef 5,6-14; Lc 9,7-11

I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

3 Settembre 2017

LETTURA

Lettura del profeta Isaia 65, 13-19

Così dice il Signore Dio: / «Ecco, i miei servi mangeranno / e voi avrete fame; / ecco, i miei servi berranno / e voi avrete sete; / ecco, i miei servi gioiranno / e voi resterete delusi; / ecco, i miei servi giubileranno / per la gioia del cuore, / voi griderete per il dolore del cuore, / urlerete per lo spirito affranto. / Lascerete il vostro nome / come imprecazione fra i miei eletti: / “Così ti faccia morire il Signore Dio”. / Ma i miei servi saranno chiamati con un altro nome. / Chi vorrà essere benedetto nella terra, / vorrà esserlo per il Dio fedele; / chi vorrà giurare nella terra, / giurerà per il Dio fedele, / perché saranno dimenticate le tribolazioni antiche, / saranno occultate ai miei occhi. / Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra; / non si ricorderà più il passato, / non verrà più in mente, / poiché si godrà e si gioirà sempre / di quello che sto per creare, / poiché creo Gerusalemme per la gioia, / e il suo popolo per il gaudio. / Io esulterò di Gerusalemme, / godrò del mio popolo. / Non si udranno più in essa / voci di pianto, grida di angoscia».

 

 

SALMO
Sal 32 (33)

 

   ® Nel Signore gioisce il nostro cuore.

 

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate. ®

 

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini. ®

 

Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere. ®

 

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo. ®

 

EPISTOLA

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, 6-14

Fratelli, nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Per questo è detto: / «Svégliati, tu che dormi, / risorgi dai morti / e Cristo ti illuminerà».

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 9, 7-11

In quel tempo. Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.