Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Gd 1,17-25; Sal 124; Lc 20, 20-26

Martedì, Settimana della V Domenica dopo il martirio di s. Giovanni il Precursore

3 Ottobre 2017

LETTURA

Lettura della lettera di san Giuda apostolo 1, 17-25

 

Carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Essi vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni». Tali sono quelli che provocano divisioni, gente che vive di istinti, ma non ha lo Spirito.

Voi invece, carissimi, costruite voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregate nello Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Siate misericordiosi verso quelli che sono indecisi e salvateli strappandoli dal fuoco; di altri infine abbiate compassione con timore, stando lontani perfino dai vestiti, contaminati dal loro corpo.

A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e colmi di gioia, all’unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e per sempre. Amen.

 

SALMO

Sal 124 (125)

 

             ®  L’amore del Signore circonda il suo popolo.

 

Chi confida nel Signore è come il monte Sion:

non vacilla, è stabile per sempre.

I monti circondano Gerusalemme:

il Signore circonda il suo popolo,

da ora e per sempre. ®

 

Non resterà lo scettro dei malvagi

sull’eredità dei giusti,

perché i giusti non tendano le mani

a compiere il male. ®

 

Sii buono, Signore, con i buoni

e con i retti di cuore.

Ma quelli che deviano per sentieri tortuosi

il Signore li associ ai malfattori.

Pace su Israele! ®

 

VANGELO

Lettura del Vangelo secondo Luca 20, 20-26

 

In quel tempo. Gli scribi e i capi dei sacerdoti si misero a spiare il Signore Gesù e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?». Rendendosi conto della loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio». Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.